Sentenza storica per un bambino di Avellino

Il trattamento sanitario ABA in ambiente di vita intensivo come prescritto dalle Linee Guida 21.

Un bambino di una famiglia Socia Angsa con una prescrizione per trattamento ABA di sole 10 ore, a fronte di tutte le indicazioni invece terapeutiche per cui i trattamenti intensivi sono almeno pari a 25 ore settimanali , ed in Lista di Attesa da oltre un anno per effettuare il trattamento presso il Centro di Cicciano, ottiene con provvedimento di urgenza ex art. 700 cpc di continuare il trattamento ABA con professionisti riconosciuti dal Board,( BCBA Elena Clo e due terapiste formate dalla Università di Salerno , Master ABA, oltre una Assistente Supervisore della UNIT di Roma, Master ABA ) e a costi eguali se non inferiori a quelli che la ASL riconosce alla Sanità Accreditata.

Il bambino migliora vistosamente, e la famiglia per questo decide dopo un anno di terapie di ricorrere. Vuole il rimborso delle spese effettuate, e soprattutto vuole continuare questo trattamento in ambiente di vita.

Come Angsa siamo lieti di sottolineare che la sentenza ribadisce l’aderenza alle Linee Guida 21 in questi termini :
1) il contesto di vita e non l’ambulatorio per le terapie ABA;
2) l’intensività che si esprime in non meno di 25 ore settimanali, e fino a 40 ore settimanali.

Contiamo inoltre di portare avanti anche la discussione in Regione per ribadire la continuità assistenziale anche in seconda infanzia ( ovvero dopo gli 11/12 anni ), giacchè dopo i trattamenti intensivi permane una esigenza di trattamento (cosiddetto estensivo). Sottolineano ancora una volta che le famiglie, laddove si possano prendere in carico i figli, senza che questi siano presenti in strutture semiresidenziali o residenziali, la scelta di assistenza ” in ambiente di vita” è quella :
1) più aderente alla Convenzione ONU;
2) la più economica

Dott.ssa Claudia Nicchiniello
Presidente Angsa Campania

Foto: il tribunale di Avellino.

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