INPS ed accertamento dell’invalidità per l’autismo di Carlo Hanau

Pubblichiamo l’articolo “INPS ed accertamento dell’invalidità per l’autismo” pubblicato da Carlo Hanau nel Bollettino ANGSA del marzo 2015 (num. 1-3, anno XXVI, pp. 36-37).

Già in occasione della conferenza stampa convocata il 9 marzo nella sede della Camera dall’On. Paola Binetti con la partecipazione del Ministro della Salute, il Prof. Massimo Piccioni, coordinatore generale medico legale dell’INPS, ha presentato la circolare che l’INPS ha diramato a tutti i medici legali INPS: “Comunicazione tecnico scientifica autismo”.
Particolarmente importante l’ultima parte, che riguarda la non rivedibilità dei bambini con autismo e la concessione dell’indennità di accompagnamento al posto di quella di frequenza, che vale la metà di quella di accompagnamento.
In sintesi si rinvia la rivedibilità al compimento dei 18 anni e si concede l’accompagnamento a tutti tranne in quei casi dove “le strutture di riferimento attestino un disturbo di tipo lieve o border line con ritardo mentale assente o lieve.”

Per la concessione dell’accompagnamento si fa riferimento al “carico assistenziale eccezionale rispetto al coetaneo” ed alla sentenza della Corte di Cassazione n.11239 del 7/6/1991, che fece giustizia del tentativo dell’INPS di negare l’accompagnamento ai bambini, con la motivazione che comunque tutti i piccoli devono essere sorvegliati di continuo dai familiari.

Questa circolare dovrebbe spegnere il ritorno di fiamma che l’INPS ha avuto negli ultimi due anni, nonostante altre sentenze di Cassazione abbiano ribadito quella citata dalla circolare: l’Avv.Muccio ci segnala la sentenza Cassazione civile sez.lavoro n.1377 del 29/1/03 e quella n.11525 del 17/5/06, ed eravamo pronti a fare causa all’INPS per i casi in cui viene concessa soltanto l’indennità di frequenza.

Per provare la necessità di un impegno eccezionale dei genitori è sufficiente ricordare che la Linea guida n.21 dell’ISS,
analizzando tutta la letteratura scientifica internazionale ha stabilito sull’educazione che: “Gli interventi mediati dai genitori si sono dimostrati efficaci” e che

“Sono efficaci anche i programmi intensivi comportamentali”… “tra questi programmi i più studiati sono quelli basati sull’analisi comportamentale applicata (ABA), Applied behaviour analysis”.

Per “programmi intensivi” si intendono quelli che esigono da un minimo di 25 fino a 40 ore settimanali; il lavoro gratuito dei genitori, se adeguatamente formati e supervisionati, può contribuire a ridurre questo pesante carico assistenziale, reso necessario dalla tipica difficoltà di generalizzare i buoni comportamenti appresi in un luogo a tutti gli altri ambienti di vita.

L’aspetto più importante della conferenza stampa è stata la disponibilità del Prof. Piccioni a autoriformare in sede della Commissione Superiore INPS di Roma gli atti amministrativi delle commissioni periferiche senza costringere i genitori ad andare in giudizio, se un rappresentante dell’Angsa presenterà il caso e fornirà l’esito di esami come la Vineland, dalla quale emerge la capacità adattiva del soggetto, mancando la quale è necessario sempre stargli vicino.

La prima parte della circolare INPS stranamente non riporta i criteri e le denominazioni della Classificazione internazionale ICD 10, che è quella dell’OMS, ufficialmente in vigore in Italia nella sua traduzione del Ministero della salute (F 84, Disturbi evolutivi globali), ma accoglie quelli del DSM 5, soffermandosi sulle differenze rispetto al DSM IV TR precedente. Ora il DSM è il prodotto di una rispettabilissima associazione di psichiatri americani, che non può essere presa a riferimento al posto della classificazione internazionale analitica ICD 10, in vigore in Italia e nel Mondo. Ci vorrà almeno un lustro prima che esca la nuova ICD 11, e non è detto che seguirà pedissequamente il DSM 5.

Certificazione e “presa in carico”

Leggi i nostri consigli su come fare la certificazione della diagnosi, e attivare le procedure di riconoscimento dell’invalidità e la richiesta di presa in carico da parte delle strutture socio-sanitarie ed educative.