Dio ci conosce col nostro vero nome

Dio ci conosce col nostro vero nome

L’Autismo attraverso un’esperienza umana

È impossibile non farsi coinvolgere da questo libro fantastico ed emozionante, che commuove ed ha la capacità di far arrivare diritto al cuore tutto il senso del dolore vissuto, ma lo fa con la delicatezza di una piuma. L’ironia non è mai banale, la gratitudine è autentica, la gioia è contagiosa.

Prefazione e presentazione del libro.

Per richiedere copie del libro contattare: [email protected] oppure [email protected]

di Mariagrazia Magon , socia di ANGSA Lombardia onlus.[

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Reviews:Luciana Bressan suAngsa Lombardia ha scritto:

« Alle scuole elementari Francesco non era il primo della classe.
Non si può neanche dire che fosse l'ultimo, perché questo avrebbe implicato il far parte di un certo 'range' all'interno della classe. Cosa che, di fatto, non era possibile, perché non riusciva a stare molto insieme ai suoi compagni, nonostante avesse una maestra adorabile che si impegnava parecchio per farlo lavorare con gli altri bambini.
Anche la professoressa di sostegno delle medie non era da meno: era un'insegnante di applicazioni tecniche che, dopo la nomina ad insegnante di sostegno di Francesco, si rimboccò le maniche e cambiò totalmente 'squadra'. Entrambe si erano istruite sull'Autismo a livello personale, seguendo dei corsi specifici. Francesco, con moltissima pazienza, grazie a loro, imparò lentamente a leggere e scrivere. E' un risultato di tutto rispetto, considerando le sue problematiche legate all'Autismo ed un quoziente intellettivo molto basso »
Queste frasi sono tratte da un volumetto di testimonianza « dall'interno del pianeta autismo », scritto dalla mamma di un giovane adulto, Francesco appunto: in tutto il testo colpiscono la schiettezza e, nello stesso tempo, la grande delicatezza nel descrivere, anche con autoironia, un vissuto decisamente difficile.
Il libro si può leggere tutto d'un fiato e, pur descrivendo senza veli una realtà molto dura, riesce persino a divertire; mi pare possa servire da sano antidoto contro tanti pregiudizi correnti: Francesco non sa fare i puzzles, starebbe malissimo in una azienda - comunità agricola, in compenso manifesta grande sensibilità ed empatia nei confronti dei sentimenti delle persone che conosce.
La sua mamma non passa il tempo a disperarsi e a piangersi addosso, né a rimproverare il figlio per i suoi comportamenti: è una donna coraggiosa che affronta via via i problemi della vita come quelli della disabilità, e trova spesso soluzioni semplici quanto ingegnose, ricorrendo al sostegno della fede quando le istituzioni umane – sanità e burocrazia – se ne lavano le mani.
Penso sia adatto per una « iniziazione all'autismo » anche per insegnanti od educatori che lo affrontano par la prima volta, e poi per ogni persona che si voglia informare senza appesantire: la famiglia allargata, gli amici, i compagni di scuola normodotati, a partire dalle medie.
Anche la copertina è molto allegra: il titolo è stato scritto a stampatello proprio da Francesco, che è disgrafico, ed è accompagnato dai personaggi dei fumetti disegnati da una ragazzina autistica che ama molto i cartoni animati.


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