Cosa fare
Diagnosi
La diagnosi precoce è importante perché consente di fare interventi tanto più efficaci quanto maggiore è la plasticità del cervello nei primi anni di vita. Per questo, in caso di sospetto consigliamo di rivolgersi a neuropsichiatri o specialisti esperti di autismo per fugare o confermare ogni dubbio.
Nel caso il sospetto fosse confermato consigliamo di provvedere ad una certificazione della diagnosi, di attivare le procedure di riconoscimento dell’invalidità e la richiesta di presa in carico da parte delle strutture socio-sanitarie ed educative.
Auto-aiuto
La conferma della condizione autistica nei figli porta spesso le famiglie in una situazione di sconforto e smarrimento. In questi casi il confronto con l’esperienza di altri genitori o familiari che già hanno affrontato la situazione può essere molto utile, consigliamo di contattare le Angsa locali per confrontarsi, partecipare alle attività associative e capire come rivendicare i nostri diritti insieme.
Educazione speciale
La letteratura scientifica internazionale, la Linea guida n.21 dell’Istituto Superiore di Sanità e la nostra esperienza confermano che le strategie di educazione speciale mediate dai genitori possono dare buoni risultati per migliorare la qualità di vita delle persone con autismo e delle loro famiglie. Consigliamo di iniziare al più presto un intervento intensivo di tipo cognitivo-comportamentale.
Intervento socio-sanitario
Le persone con autismo necessitano di una presa in carico di tipo sociosanitario “ad elevata integrazione”. Le prestazioni di assistenza, cura e abilitazione sono a totale carico del Servizio sanitario nazionale e senza interruzione di continuità. I comuni, d’intesa con le Aziende/unità sanitarie locali, su richiesta, debbono predisporre un progetto individuale relativo all’assistenza e alla promozione della sua inclusione nei vari contesti di vita (Legge 328/2000).