I titoli sensazionali che fanno notizia. Il commento della presidente di ANGSA, Benedetta Demartis

In riferimento all’articolo pubblicato a questo link: //it.notizie.yahoo.com/bimbo-autistico-affidato-la-tribunale-dei-minori-la-famiglia-non-lo-vuole-piu-152805863.html?guccounter=1

pubblichiamo il commento della presidente di ANGSA, Benedetta Demartis.

Io diffido sempre di titoli simili. 
Che la notizia sia vera o o no, vorrei fare riflessioni a voce alta.
Tra il dire: la famiglia non lo vuole più, o dire: la famiglia non riesce più a gestire un caso cosi complesso ce ne passa, ma fa più notizia la prima frase.
Tutto è possibile con l’autismo, ma mi faccio tante domande, come ad esempio: 1) negli anni precedenti il bambino ha potuto seguire una terapia comportamentale intensiva e precoce? 2) Ai genitori è stata data una formazione adeguata su cosa fare? 3) A scuola l’insegnante di sostegno e l’assistente alla comunicazione erano formati specificatamente? 4) il Comune ha fornito un operatore per il sostegno alla genitorialità? 
Se queste cose non sono successe meglio farsi delle domande su chi abbia responsabilità. 
Un’altra causa purtroppo è la gravità di certi autismi accompagnati da ritardo cognitivo e difficoltà nella comunicazione. In certi bambini l’aggressività è molto accentuata e questo comporta grandi difficoltà quando in famiglia ci sono fratellini che rischiano ogni momento di essere morsicati o picchiati. Conosco madri piene di graffi e lividi sul corpo. Pensiamo come si sentiranno quei genitori che devono continuamente proteggere il bambino con autismo da sé stesso, ma anche difendere i fratelli e se stessi da questi attacchi giornalieri e spesso notturni perché certi bambini dormono pochissimo e gridano di notte. Se questo incubo durasse anni sfido chiunque a restare una persona equilibrata e serena!!
C’è poi una percentuale di bambini con autismo che non risponde nemmeno ai trattamenti comportamentali più efficaci e su cui anche i farmaci normalmente usati hanno addirittura effetti paradosso.
Ecco perché quando leggo certe notizie come quella qui sotto mi viene un moto di insofferenza.
O si fanno articoli approfonditi sul caso, oppure questi titoli aggiungeranno forse altro dolore a chi è già cosi fortemente segnato da questa brutta esperienza. 
Benedetta Demartis per ANGSA 

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