Autismo, approvate le nuove linee di indirizzo. Nessuna estromissione dai LEA
La presidente di ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus, Paola Carnevali Valentini, esprime soddisfazione per il chiarimento avvenuto a proposito di alcune notizie circolate di recente a seguito dell’”Aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi dello spettro autistico”.
In merito a tale aggiornamento, e della relativa approvazione del testo, avvenuto lo scorso 10 maggio 2018, in occasione della Conferenza unificata tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali, era infatti nato un equivoco: il 9 maggio, infatti, in occasione del Tavolo tecnico, era stato proposto un emendamento presentato dalla Regione Veneto che chiedeva di condizionare l’applicazione delle linee d’indirizzo alla situazione economica dei vari territori. Immediata la reazione da parte di ANGSA nazionale insieme alle associazioni locali, in particolare quella dell’Ing. Marino di ANGSA Calabria, il quale, contattando il quotidiano Il Sole 24 Ore ha espresso la sua contrarietà a tale emendamento. Tuttavia, il giorno 10 la Conferenza Unificata delle Regioni ha ratificato l’accordo senza accogliere l’emendamento.
“È necessario interrogarci sul senso di quanto è avvenuto”, commenta la presidente di ANGSA Umbria, Paola Carnevali Valentini. “Come ANGSA Umbria, e come componente del consiglio direttivo di ANGSA Nazionale, è necessario chiarire che, esprimendo la nostra contrarietà all’emendamento, abbiamo ritenuto giusto poter fermare o chiedere subito di annullare un provvedimento che ci avrebbe penalizzati pesantemente”.
Vale infatti la pena ricordare che il documento, frutto di un lungo percorso di confronto con il contributo determinante di Angsa e delle associazioni del Coordinamento Autismo della Fish, porta a compimento l’iter legislativo partito con la Legge sull’autismo (la 134/2015): un passo importante per i diritti delle persone con autismo verso migliori interventi socio-sanitari ed educativi, previsti già dalle precedenti Linee di Indirizzo del 2012 e dalla Linea Guida n. 21 dell’Istituto Superiore di Sanità del 2011. Il documento, inoltre, specifica in maniera puntuale il numero delle persone in Italia con autismo secondo le più recenti statistiche.
Un fatto del quale la programmazione sanitaria nelle varie regioni non può non tenere conto nel prossimo futuro.
“Resta dunque importante ribadire quanto fondamentale sia la battaglia che stiamo conducendo per i nostri figli e per le famiglie con persone affette da autismo: una battaglia che non deve avere confini di tipo territoriale o essere vincolato a questioni fiscali ed economiche. Dovremo ora vedere le applicazioni del documento – conclude la presidente – e vigilare affinché dalle parole si passi ai fatti. Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita delle Linee di Indirizzo”.