La Rai, il 2 aprile e le storie possibili
Qualche giorno fa Gianluca Nicoletti ha pubblicato sul sito Per noi autistici un articolo critico nei confronti della scelta della Rai e di Angsa di presentare “casi positivi” nella comunicazione istituzionale prevista per il 2 aprile prossimo. Sulle stesso blog sono state poi pubblicate le risposte della presidente Liana Baroni e della presidente di Angsa Bologna Marialba Corona.
Il messaggio di Liana Baroni:
caro Gianluca
io rispetto molto il tuo lavoro e le tue doti di grande comunicatore e non mi sogno nemmeno di insegnarti qualcosa. tuttavia vorrei spiegare meglio il senso della richiesta che ho fatto ai presidenti e ai soci Angsa, e che tu hai capito in modo incompleto. Quello che ha chiesto la Rai è di fornir loro delle storie vere, ma contenenti un messaggio positivo. Ma questo è quello che da una vita sto cercando di fare: lottare contro quella visione pessimistica che impedisce progettazione di interventi e soluzioni efficaci soprattutto per i più gravi, combattere quella cultura che li giudica come irrecuperabili. Il messaggio che voglio dare è che nessuno sia “perduto”, perchè si può fare sempre e sempre con risultati positivi. Angsa insiste sulla possibilità, anzi il dovere di continuare i trattamenti anche e soprattutto dopo i 18 anni in cui i giovani con autismo diventano terra di nessuno, non della scuola, non della sanità, non della società che vuole emarginarli. Ma ringraziando il cielo, i nostri figli imparano sempre, anche dopo i 18 anni. Mio figlio è e sarà sempre autistico, ma a 20 anni ha imparato a viaggiare in autobus da solo. Perchè non comunicare a tutti che questo è possibile anche per un ragazzo con autismo severissimo?
In conclusione le differenze fra noi due mi paiono più apparenti che sostanziali.
I successi, anche se minimi devono essere un incentivo per proseguire, mentre una visione più cruda e pessimistica rischia di diventare una giustificazione a non fare nulla (e a non spendere).
Ti sarò grata se inserirai questa mia precisazione su FB.
Approfitto per inviarti cari saluti e auspicare maggior collaborazione.
Liana Baroni
Il messaggio di Marialba Corona:
Caro Gianluca,
Avrei potuto scriverti: “il testo della mail era riservato e confidenziale a tutti i soci ANGSA Bologna e quindi va tolto dal tuo articolo” Preferisco risponderti, anche perché è mia abitudine METTERCI LA FACCIA. La comunicazione è stata decisa da Angsa Nazionale e dalla Rai: non si parla di autistici felici ma di buone prassi. Vogliamo che passi il messaggio che non siamo SFIGATI ma che bisogna lavorare sodo per ottenere miglioramenti e soprattutto bisogna farli vedere. È molto più semplice portare i turlopinati, sfanculati e disgraziati come dici tu e creare pietà nella gente…. Andrebbe anche meglio anche la raccolta!!!! Potevo andarci io di persona a raccontare le mie sfighe: 5 in famiglia fra cui mio figlio autistico grave e altri due con la 104. Non è mia abitudine piangere sulle sfighe e mi meraviglio di te, che conoscendo il modo di operare di ANGSA Bologna che non illudendo mai le famiglie, offre aiuti formativi e di tempo libero, esci con una cosa del genere postando un mio messaggio riservato ai soci. Mi fermo qui e spero che le famiglie che ti hanno contattato abbiano il buon gusto di dire a noi quello che non va. Grazie di tutto!!!!
Marialba Corona
I link ai tre post di Gianluca Nicoletti:
- www.pernoiautistici.com/2016/01/e-noi-facciamo-il-nostro-film-rognoso-alla-rai-il-2-aprile-pero-solo-autistici-felici/
- www.pernoiautistici.com/2016/01/pubblico-la-replica-dell-angsa-ma-occhio-noi-teppautistici-non-siamo-sfigati/
- www.pernoiautistici.com/2016/01/questione-angsa-rai-e-autismottimismo-ultimo-atto/
Anch’io credo che i nostri ragazzi non guariranno ma si può seguirli e lottare con loro per l’inclusione, io ho scritto un libro “Senza Rassegnarsi Mai” “Storia di una famiglia con un figlio autistico” dove si racconta la nostra vita con questo figlio così speciale con anni di dolore ma anche anni gioiosi perché vedevamo i nostri enormi sforzi premiati. Io non ci andrò il due aprile ma spero che ci siano altri genitori perché ci sono storie vere e positive e vanno pubblicizzate anche quelle