Fondi per l’autismo, ignorate proposte Angsa sulla formazione

Di seguito riportiamo la dichiarazione del Presidente di ANGSA, Giovanni Marino, in merito ai fondi per l’autismo:

Sui fondi per l’autismo prevalgono le ragioni della lobby su quelle delle famiglie. Il Ministero della Sanità ed i suoi uffici, hanno predisposto un emendamento con “disposizioni volte a favorire l’attuazione degli interventi a tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico” precisamente il l comma 402 dell’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Il passaggio era necessario, e lo abbiamo anche sollecitato, poiché finalizzato allo sblocco dei fondi, 50 milioni, fermi dal 2021. Ma non c’è stato confronto. La decisione, infatti, è stata assunta senza prendere in considerazione le proposte avanzate dai rappresentanti delle famiglie presenti nella cabina di regia sull’autismo. Sono stati ignorati i suggerimenti della rete associativa, genitori in primis, e cioè di coloro che ogni giorno affrontano i problemi e gli enormi disagi di famiglie e pazienti. L’emendamento è stato “confezionato” nelle segrete stanze e , di fatto presentato, come puro atto di cortesia, semplice formalità. Non sono state minimamente accolte le istanze dei genitori di bambini, adolescenti, adulti, portatori di sindrome dello spettro autistico per quanto riguarda la formazione. Si è scelto di ignorare il punto di vista di chi vive quotidianamente il disagio, che lotta ogni giorno contro il muro di gomma delle istituzioni nell’applicare le norme esistenti, il continuo e sempre più ampio ricorso alla giustizia amministrativa per ottenere il riconoscimento della giusta assistenza prevista dalle leggi italiane. E’ evidente che la soluzione adottata non trova il nostro consenso. I fondi stanziati servono per potenziare i servizi sul territorio, l’assistenza per l’autismo, le famiglie, non per alimentare piccole o grandi consorterie.

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