Didattica a distanza per alunni con disabilità: Lettera aperta della FISH la Ministra Lucia Azzolina

Onorevole Ministro,
da molte parti d’Italia le associazioni aderenti alla FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, ci segnalano che, accanto a buone prassi di inclusione nella didattica a distanza attuata dalle scuole, purtroppo vi sono pure molti alunni con disabilità che non vengono tenuti in debita considerazione durante la programmazione e la realizzazione della didattica a distanza. Tali spiacevoli situazioni riguardano soprattutto gli alunni con disabilità intellettive e relazionali, essendo, di norma, sufficiente per gli alunni con disabilità sensoriali che le videolezioni e gli strumenti utilizzati per la didattica a distanza rispondano al requisito dell’accessibilità informatica. Infatti le videolezioni proposte per la classe di appartenenza spesso ignorano totalmente le esigenze e i PEI degli alunni con disabilità intellettive e relazionali e nessun docente per il sostegno si occupa della realizzazione o delle modifiche dello stesso.

Si chiede che Lei voglia sollecitare i Dirigenti Scolastici, qualora non abbiano già meritoriamente provveduto, ad applicare, coerentemente ai PEI dei singoli alunni, i principi e le modalità operative previsti dalle Linee Guida inviate con Nota Dipartimentale prot. n° 388 del 17/3/2020 e ad evitare la discriminazione nel diritto allo studio per tutte le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti con disabilità.

In particolare è prioritario che le scuole, tramite i docenti di sostegno, contattino immediatamente le famiglie per proporre, verificare e concordare azioni di didattica a distanza, senza attendere che siano le stesse famiglie, sentendosi “abbandonate e dimenticate” dalle proprie scuole, a doverle contattare per chiedere quali azioni intendano mettere in atto per la didattica a distanza dei propri figli.

Inoltre i dirigenti scolastici debbono quanto prima verificare che le famiglie abbiano gli strumenti tecnologici necessari per fruire della didattica a distanza concordata e, in caso contrario, si attivino immediatamente per fornirla in comodato d’uso come previsto dalle linee guida, utilizzando i fondi appositamente stanziati dall’art. 120 del DL n° 18/2020.

In caso invece non si ritenga funzionale ai fini educativi il sistema della lezione a distanza, sollecitare le Regioni e gli Enti Locali, secondo le rispettive competenze, ad adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire continuità didattica attraverso interventi di natura domiciliare con le stesse figure già impiegate e con programmi concordati tra insegnante curriculare, insegnante di sostegno e gli altri operatori previsti dalle normative in materia.

L’inclusione a distanza è possibile. Personalizzare a distanza è possibile.

Ma occorre programmare in maniera adeguata e congiunta, con tutti i mezzi e le competenze di
cui la scuola italiana dispone.

Come specificato nelle linee guida citate “ciascun alunno con disabilità, nel sistema educativo di
istruzione e formazione italiano, è oggetto di cura educativa da parte di tutti i docenti e di tutta la comunità
scolastica.

Le proponiamo quindi di evidenziare ai Dirigenti Scolastici che l’insegnante curriculare insieme all’insegnante di sostegno svolgano quanto più possibile l’attività didattica in maniera congiunta, includendo pienamente l’alunno con disabilità nell’attività di classe, prevedendo anche lezioni integrative individuali. In particolare di suggerisce che:

  • i docenti per il sostegno intervengano durante le lezioni a distanza per la classe, offrendo precisazioni e mediazioni per gli alunni con disabilità;
  • i docenti per il sostegno svolgano videolezioni personalizzate per i singoli alunni per supportarli nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal proprio PEI;
  • i docenti curricolari intervengano in tali lezioni per chiarire alcuni aspetti concernenti le rispettive discipline;
  • i docenti per il sostegno, come i colleghi curricolari, utilizzino il registro elettronico per indicare quotidianamente gli argomenti svolti, i compiti assegnati e l’invio di materiali didattici, in modo da facilitare la comunicazione con le famiglie per il necessario loro coinvolgimento che la situazione impone.

Si chiede inoltre che durante o al termine delle videolezioni con tutta la classe, i docenti promuovano il dialogo tra gli alunni con disabilità ed i loro compagni, specie quelli che sono più amici o che sono dei “tutor”, per “mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza” come ben evidenziato nelle linee guida citate. In ottica di tutela della esigenza di socialità, si potrebbe privilegiare, quando coerente, l’ assegnazione di lavori di gruppo – ricerche, produzioni elaborati – che debbano essere svolti da un gruppo di alunni in remoto (su una piattaforma di web conference); i gruppi di lavoro potrebbero essere coordinati dall’assistente alla autonomia e alla comunicazione. A questo proposito ricordiamo che la recente situazione emergenziale sta portando alla “scomparsa” della figura
dell’assistente alla autonomia e alla comunicazione. Essendo formalmente dipendenti privati, si rischia di vederli “sganciata” da tutto l’iter di co-programmazione, confronto e progettazione che le scuole stanno pur faticosamente mettendo in piedi, nonostante svolgano un lavoro spesso fondamentale per alunni con problemi relazionali.

Si chiede infine che i docenti della classe vogliano appellarsi alle loro competenze pedagogiche e didattiche per formulare tutte le proposte operative necessarie per mantenere desta nella classe e nei singoli alunni la cultura e la prassi dell’inclusione, che la scuola italiana sviluppa con merito da decine di anni e che sarebbe una grave perdita se venisse meno proprio ora a causa di questa attuale emergenza. La didattica a distanza coinvolge tanti aspetti della relazione educativa, non solo i contenuti, ma anche le modalità di comunicazione o di interazione.

Il periodo di sospensione delle attività didattiche sta quasi raggiungendo il suo primo mese e verosimilmente si allungherà ancora. Pur comprendendo le molte difficoltà che le scuole hanno dovuto faticosamente affrontare e gestire in questo periodo, non è però pensabile che gli alunni con disabilità debbano proseguire ancora l’interruzione del proprio percorso d’istruzione e d’inclusione, quando i loro compagni sono già entrati nel nuovo regime della didattica a distanza.

Fiduciosi nel Suo intervento e nella positiva risposta dei Dirigenti scolastici e di tutti i docenti, La ringraziamo e auguriamo buon lavoro a Lei, ai Suoi Collaboratori ed a tutti i docenti e gli studenti.

FISH_didattica a distanza alunni con disabilità

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