Early Start Denver Model: intervento precoce per l’autismo

Early Start Denver Model: intervento precoce per l’autismo

Book Cover: Early Start Denver Model: intervento precoce per l’autismo
Editions:Paperback: € 38,00
ISBN: 978-8872415702
Size: 24,00 x 17,00 cm
Pages: 320

Grazie al miglioramento nelle tecniche di diagnosi e identificazione, l'autismo viene diagnosticato in bambini sempre più piccoli. Tuttavia, la diagnosi non serve a nulla se ad essa non fa seguito un intervento adeguato e tempestivo.

L'Early Start Denver Model è un programma di intervento cucito su misura per le esigenze e le caratteristiche dei bambini in età prescolare, mirato a promuovere lo sviluppo delle abilità sociali, comunicative e di apprendimento già a partire dal secondo anno di vita.

Rigorosamente basato su principi scientifici e prove empiriche di efficacia, questo modello può essere applicato da chiunque: genitori, insegnanti, educatori, e chiunque abbia a cuore lo sviluppo, l'educazione e la qualità di vita dei bambini con autismo.

Il manuale è corredato da una originale Checklist, commentata nel volume (Appendice A) ma riprodotta a parte, da usare per la valutazione personale di ogni bambino.

Geraldine Dawson è Direttore Scientifico di Autism Speaks, Professore di Psichiatria presso la University of North Carolinaat Chapter Hill e dirige l’Autism Center della University of Washington. È un’esperta di autismo riconosciuta a livello internazionale, con particolare riguardo all’individuazionee al trattamento precoce, alle tecniche di neuroimaging e agli studi genetici.

Rogers S. & Dawson G. (2010) Early Start Denver Model: intervento precoce per l’autismo. Omega: Torino

Edizione italiana a cura di Giacomo Vivanti

Published:
Publisher: Omega Edizioni
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Reviews:Daniela Mariani Cerati ha scritto:

La traduzione italiana di questo manuale era molto attesa.
Si tratta del manuale che spiega nei dettagli l’approccio usato nel trattamento di bambini piccolissimi, fra i 18 e i 30 mesi di età, che ha portato, dopo due anni di trattamento, a miglioramenti significativamente superiori rispetto al gruppo di controllo.
E’ un metodo complesso al quale è stato dato il nome di “Early Start Denver Model, ESDM, Modello Denver ad inizio precoce”
Da molti anni l’esperienza dice che il trattamento intensivo, precoce e strutturato dei bambini con autismo porta a miglioramenti significativi in molte aree dello sviluppo, ma le sperimentazioni sino ad ora condotte non soddisfacevano ai dettami della “Evidence Based Practice” (EBP).
Quando manca la base della EBP, si rischia di arrivare ad una pratica clinica qualunquista “Dal momento che nulla ha una buona base sperimentale, allora va bene tutto e il contrario di tutto”
Dopo la pubblicazione dei risultati della sperimentazione dell’ESDMi, questa affermazione non è più possibile.
Esiste una base di evidence per cui diventa non etico negare ai bambini con diagnosi di spettro autistico ciò che si è dimostrato efficace.
E dunque, per favorire la conoscenza del metodo da parte di tutti gli attori coinvolti, primi fra tutti i genitori, è necessario conoscere bene cosa è stato fatto. Questo è possibile solo se si ha a disposizione un manuale preciso e dettagliato tradotto nella propria lingua.
La popolazione a cui l’ESDM si rivolge è quella dei bambini con diagnosi di disturbi dello spettro autistico di età che all’inizio del trattamento va dai 18 ai 30 mesi.
I risultati, che hanno portato ad un miglioramento in ambito cognitivo, adattivo, comunicativo e sociale, sono stati documentati dopo due anni.
I principi ispiratori sono quelli dello sviluppo e dell’analisi applicata del comportamento ( in inglese Applied Behaviour Analysis, ABA).
Sino ad ora i due approcci venivano presentati in contrasto l’uno con l’altro, mentre gli sviluppi più recenti dell’ABA l’avvicinano sempre più all’approccio basato sullo sviluppo, inteso come sequenza delle abilità che i bambini a sviluppo regolare acquisiscono spontaneamente nella prima infanzia, a cui ci si deve sempre riferire nel trattamento di bambini con ritardi o deviazioni dello sviluppo psicologico.
Requisiti fondamentali dell’ESDM sono l’intensità e la comprensività, intesa come trattamento rivolto a tutti i settori dello sviluppo e non solo a quelli tipicamente deficitari nell’autismo.
L’intensità riguarda il numero di ore settimanali: 20 ore somministrate da professionisti in rapporto uno a uno e il resto praticato dai genitori nella vita quotidiana, in particolare nel momento dei pasti, del bagnetto e del gioco.
Le aree dello sviluppo che vengono trattate sono: la comunicazione ricettiva ed espressiva, le abilità sociali, l’imitazione, la cognizione, il gioco, la motricità fine e grossolana, il comportamento, l’autonomia nel mangiare, nel vestirsi, nel lavarsi e nel fare alcuni lavoretti di casa.
Quest’ultimo punto fa sorridere trattandosi di bambini dai due ai quattro anni, ma anche per questo settore, come per gli altri, esistono i diversi livelli di complessità come per le altre aree. Parliamo di bambini dai due ai quattro anni, che devono imparare, al livello 1, a mettere i vestiti sporchi nel cesto della biancheria e a buttare i fazzoletti sporchi nel cestino; al livello 2 a togliere le posate dalla lavastoviglie e metterle nel cassetto ciascuna al suo posto e, al livello 3, a dare da mangiare e da bere al cagnolino.
Molto spazio viene dedicato alla valutazione, che dev’essere costante e rigorosa in quanto deve guidare la programmazione, che deve porsi obiettivi sempre più alti se la valutazione mostra che quelli precedenti sono stati raggiunti e, viceversa, deve fare ripensare e cambiare il programma e la strategia se la valutazione indica che gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti.
Una parte importantissima ha il gioco, il piacere che il bambino deve provare nell’interazione con l’adulto e con i coetanei.
Nella lettura del manuale si ritrovano tante modalità di interazione famigliari a coloro che hanno a che fare con questi bambini. La lettura del manuale per molti è la conferma che già sono sulla buona strada. I messaggi forti comunque sono: che l’intervento deve iniziare molto precocemente; che non bastano poche ore settimanali, ma che i principi dell’ESDM devono informare buona parte delle ore di veglia del bambino; che il coinvolgimento e il training dei genitori è fondamentale; che non bisogna trattare solo le abilità tipicamente carenti nell’autismo, ma tutte le aree dello sviluppo.
Il curatore dell’edizione italiana, Giacomo Vivanti, che ora è in Australia, chiamato dal governo per insegnare l’ESDM, ha messo in guardia contro un uso approssimativo del metodo.
Il metodo va studiato in modo approfondito e applicato in modo rigoroso, senza sconti o approssimazioni.
E con la pubblicazione su Pediatrics dell’articolo Randomized, Controlled Trial of an Intervention for Toddlers With Autism: The Early Start Denver Model, anche nel campo dell’autismo la “Evidence Based Medicine” ha iniziato a fare i primi passi.
La medicina non è fatta solo di farmaci. Anche la riabilitazione, che qui meglio si definisce abilitazione, fa parte integrante della medicina.
Se poi, si spera presto, verranno anche dei farmaci a rendere meno faticoso il lavoro degli educatori, tutti ne saranno molto contenti, comprese Geraldine Dawson e Sally Rogers.


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