Sotto ogni comportamento c’è un corpo | Aspetti biomedici nei disturbi dello spettro autistico

L’evoluzione delle conoscenze riguardanti l’autismo ha portato ad un profondo cambiamento della prospettiva; dall’idea di un disturbo del comportamento come risultato di genitori inadeguati, al concetto di una perturbazione del neurosviluppo che ha inizio in un’epoca precoce della vita. In particolare, la finestra di maggiore vulnerabilità è rappresentata dal periodo di vita embrio-fetale, durante il quale numerosi fattori – con un ruolo centrale rappresentato dall’ambiente – interagiscono e interferiscono con il fisiologico sviluppo di tessuti e organi, tra cui il cervello. L’ampliamento della prospettiva ha la logica conseguenza di considerare il disturbo del neurosviluppo – e quindi del comportamento – all’interno di una cornice più ampia, che tiene conto anche di altri sistemi, oltre al sistema nervoso centrale.

Sul piano clinico, l’evoluzione del paradigma implica che i bisogni di salute e il benessere delle persone con autismo richiedono competenze sia sul piano psicoeducativo sia su quello biomedico, attraverso la diagnosi e la cura delle possibili condizioni organiche associate al disturbo del comportamento.

Il fil rouge dell’incontro sarà rappresentato dalla dimostrazione di come genetica, epigenetica, biochimica, immuno-allergologia, neurologia e gastroenterologia possono coesistere con la psicologia, la neuropsichiatria e la psichiatria. Accanto alle competenze specifiche della propria disciplina, i professionisti che parteciperanno all’incontro proveranno ad evidenziare come le conoscenze scientifiche siano una condizione necessaria ma non sufficiente per fornire risposte efficaci: infatti, nel campo di questo disturbo della comunicazione occorrono professionisti che sappiano comunicare tra loro, creando un linguaggio comune, trasversale rispetto le loro specialità.

A questo link trovate tutti i dettagli del convegno: //www.autismoesocieta.org/video.asp?LANG=IT

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